Meraviglie d’Abruzzo: Rocca Calascio

Nel cuore dell’Abruzzo, in provincia dell’Aquila, c’è un borgo medievale considerato tra i più affascinanti d’Italia e non solo: stiamo parlando di Rocca Calascio, conosciuta in tutto il mondo soprattutto per il suo stupendo castello medievale.

La fondazione della rocca si fa risalire all’anno 1000, anche se il primo documento storico che ne attesta la presenza è datato 1380. Nel 1703 venne devastata da un violento terremoto, in seguito al quale l’area più alta del borgo venne abbandonata e buona parte della popolazione si trasferì nel vicino paese di Calascio, la cui nascita è collegata alla distruzione della rocca. Nel XX secolo anche le ultime famiglie rimaste abbandonarono il borgo e la rocca rimase disabitata. Sul finire del secolo, però, alcune abitazioni sono state recuperate ed altre sono state convertite a strutture ricettive; il castello, inoltre, ha subito un importante operazione di restauro e consolidamento ed è oggi una delle principali attrazioni turistiche della zona.

Il castello, che domina la valle del Tirino e l’altopiano di Navelli, a poca distanza dalla piana di Campo Imperatore, è situato su un crinale a 1.460 metri d’altezza, in una posizione molto favorevole dal punto di vista difensivo, ed è stato utilizzato in passato come punto d’osservazione militare.

La struttura, interamente in pietra bianca a conci squadrati, si compone di un maschio centrale, probabilmente preesistente, di una cerchia muraria merlata in ciottoli e quattro torri d’angolo a base circolare fortemente scarpate. L’accesso avviene attraverso un’apertura sul lato orientale posta a circa cinque metri da terra, cui si accede attraverso una rampa in legno, originariamente retrattile, poggiata di mensole in pietra.

Il borgo di Rocca Calascio, situato a sud-ovest rispetto al castello, lungo il sentiero che da Santo Stefano di Sessanio porta all’abitato di Calascio, compone con esso un unico organismo fortificato.

Il suo sviluppo è legato alle modeste dimensioni del castello e all’esiguità di uomini che riusciva ad ospitare, oltre che alla necessità di salvaguardare la popolazione dagli assalti di invasori e pirati. Il collegamento con il castello avveniva attraverso un ponte levatoio in legno, oggi sostituito da una semplice rampa.

Nelle vicinanze della rocca, sul sentiero che porta a Santo Stefano di Sessanio, si trova la chiesa di Santa Maria della Pietà, un piccolo tempietto eretto tra il XVI ed il XVII secolo sul luogo dove, secondo la leggenda, la popolazione locale ebbe la meglio su una banda di briganti.

La chiesa, probabilmente fondata su una preesistente edicola rinascimentale, presenta una struttura esterna a pianta ottagonale con un ambiente adibito a sacrestia appoggiato a una delle facciate ed una cupola ad otto spicchi. L’interno, articolato su un sistema di paraste tuscaniche, presenta un dipinto raffigurante la Vergine miracolosa ed una scultura di San Michele armato.

A partire dagli anni ottanta del XX secolo Rocca Calascio è stata utilizzata come ambientazione per numerosi film, tra i quali “Lady Hawke” e “Il Nome della Rosa”.

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